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#SELFPQ16 Self Publishing: una necessità creativa

Intervista a Ornella Stocco

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Poiché alcuni autori non hanno potuto raggiungerci a Roma il 17 Giugno per il Self Publishing Quality 2016, l'incontro di formazione gratuita sul Self Publishing, abbiamo ugualmente deciso di rivolgergli alcune domande e di pubblicarle qui.

Questa è una parte dell'intervista somministrata a Ornella Stocco, autrice indipendente con all'attivo 3 pubblicazioni.

#SELFPQ16: l'ebook 

Il resto potrai leggerlo all'interno dell'ebook #SELFPQ16, in cui saranno pubblicati gli interventi di tutti i relatori presenti all'evento e di coloro che non potevano esserci. Tra non molto, potrai attingere a tante informazioni utili sul Self Publishing, scaricando l'ebook gratuitamente ;-) Seguici!

Intervista a Ornella Stocco

Mi chiamo Ornella Stocco, sono nata a Treviso un bel po’ di anni fa il 22 maggio. Ho studiato poco, lavorato abbastanza e vissuto molto fermandomi, ogni tanto, per leccare ferite e ammirare tramonti. Due matrimoni, due divorzi e due figli. Tutto doppio. Come il mio giorno di nascita. Due il mio primo numero civico. Leggo un po’ di tutto escluso il Fantasy e l'horror ma sono curiosa e, prima o poi, leggerò anche questi generi. La vita, a un certo punto, ha pensato bene di mandarmi a vivere dove avevo sempre sognato: in mezzo alla natura, a Cison di Valmarino. Un piccolo paese dove il traffico consiste nelle persone che, durante la bella stagione, vengono a camminare e a ritemprarsi. Ed è qui che ho iniziato a scrivere, ma non mi reputo una scrittrice. Piuttosto, se proprio devo definirmi, mi considero una “trascrittrice”. I miei lavori sono: "29/giugno 1996" (youcanprint, 2013), "Questa sono io" (2014), "Anime Belle" (2015). Sto pubblicando "Amami così": una raccolta di racconti erotici ma anche qualche poesia e sto lavorando a "La sposa in grigio perla". Ma il bello deve ancora venire!

Perché hai scelto il Self Publishing al posto della casa editrice?

Al Self Publishing sono giunta non per scelta ma per la necessità creativa di pubblicare un mio scritto. Orgoglio? Presunzione? Amor proprio? Sì, ma non solo. Ho escluso ogni forma di ambizione materiale e ho preso questa strada in salita, sì, ma alla fine mi attendeva quello stato d’animo che ti fa andare avanti: la soddisfazione.

Ho attraversato una serie di difficoltà. Dalla totale ignoranza nel settore dell’editoria, alla scarsa dimestichezza con il mondo di internet, a volte insidioso. Sprovvista, ma non sprovveduta, di alcuni fondamentali insegnamenti di marketing, sono arrivata alla piattaforma youcanprint.com senza nessuna certezza, nessuna velleità economica, ma con un solo unico obbiettivo, credo riconosciuto a chi scrive: tenere tra le mani sogni e parole. Ore a battere sui tasti, tutto racchiuso in formato 23x12. Carta usomano. Copertina flessibile. Rilegatura brossura. Eccolo il mio libro: scritto, ideato e prodotto da me.

Prima di autopubblicare la tua opera hai provato a sottoporla al vaglio delle case editrici? Con quale risultato?

Proporre la mia opera alle case editrici è stata la prima cosa che ho fatto, per l’entusiasmo della "prima volta" che si può - e non si deve - limitare per pudore.

Sei mai stato contattato da case editrici tradizionali? Hai avuto esperienze con l'EAP (Editoria A Pagamento)?

A proposito di pudore, alcune CE (Case Editrici) non ne hanno avuto nel propormi una pubblicazione a pagamento: dai 1000 ai 3000 euro, senza nemmeno leggere una sola riga del mio libro. Ho respinto tutte le loro proposte di pubblicazione a pagamento perché non scrivo per una forma di narcisismo letterario.

Nel caso di una proposta da parte di una casa editrice, saresti disposta a rinunciare ai tuoi diritti di autrice e abbandonare la modalità del Self Publishing?

Non sono del tutto in disaccordo nel cedere i diritti dei miei libri. Dipende dal tipo di CE e dalla proposta.

Ritieni che le case editrici tradizionali abbiano dei pregiudizi nei confronti degli autori self publisher? Quali potrebbero essere i motivi?

Non credo sia un problema per una CE pubblicare un autore self. E perché mai?

Ci sono stati dei casi eclatanti in cui autori self, prima snobbati dalle case editrici, hanno ricevuto delle proposte di pubblicazione dopo aver scalato le classifiche delle vendite. Credi che le case editrici facciano attività di monitoraggio sui principali stores di editoria digitale per, poi, proporre contratti agli autori più in vista?

Questa domanda me la sono posta diverse volte e penso che, in effetti, le case editrici monitorino i principali stores di editoria digitale. Del resto, siamo arrivati a un punto in cui sempre più aspiranti autori pubblicano sul web e vengono intercettati dagli addetti ai lavori. Ci sono diversi autori che hanno messo i loro lavori in siti per scrittori, o sul proprio blog, e sono stati pubblicati. Ma questo succede molto più negli USA o in paesi fuori dall’Italia. Qui, lo sappiamo, si muove tutto a rilento.